Non è stalking. Sospesa l’efficacia dell’ammonimento disposto dal questore di Agrigento. Lo ha deciso il Tar di Palermo al quale si è rivolto un agrigentino che era stato “invitato” ad astenersi da ogni forma di molestia, pressione o minaccia. L’avviso dell’ammonimento era categorico: se avesse mantenuto comportamenti analoghi sarebbe stato denunciato all’autorità giudiziaria.
L’ammonimento del questore si fondava – viene ricostruito dall’avvocato Girolamo Rubino – su una annotazione dei militari dell’Arma dopo un loro intervento e su alcune certificazioni mediche prodotte dalla presunta vittima, dalle quali sarebbe emersa un’aggressione. L’agrigentino ha conferito mandato agli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza per proporre ricorso innanzi al Tar. E i legali hanno censurato l’ammonimento sia “sotto il profilo della mancata audizione del destinatario dell’ammonimento, adempimento espressamente previsto dalla specifica norma di riferimento, sia in ragione dell’insussistenza dei presupposti che avrebbero potuto legittimare l’adozione del provvedimento” – scrivono gli avvocati che hanno chiesto la sospensione degli effetti dell’ammonimento.