Era stato escluso illegittimamente dal bacino degli ex Pip. Saranno i suoi eredi ad incassare il risarcimento riconosciuto dal Tribunale di Palermo al lavoratore che nel frattempo è deceduto.
Il bacino “Emergenza Palermo” prevedeva dei piani di inserimento professionale per ex detenuti, ex tossicodipendenti e soggetti a rischio.
L’uomo, G.T. le sue iniziali, nel 2014 era stato escluso per mancanza dei requisiti di moralità e buona condotta, perdendo l’assegno di sostegno al reddito di 832 euro al mese a fronte di lavori di pubblica utilità.
Risultava avere commesso reati nel maggio 2005 e la sua presenza nel bacino era divenuta incompatibile per via dell’approvazione della legge regionale 9/2013, che escludeva chi avesse commesso “azioni contrarie all’ordine pubblico e/o al patrimonio e/o alle persone”.
Nel 2017 una nuova legge ha chiarito che l’esclusione scattava solo per fatti commessi “successivamente alla data di entrata in vigore della legge regionale 9/2013”.
Nel luglio 2017 G.T. è stato così reinserito in “Emergenza Palermo”. Restava il vuoto dei tre anni. Nel 2019 il lavoratore è deceduto. Le figlie hanno fatto causa alla Regione affidandosi avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Gatto.
Risultato: l’esclusione tra maggio 2014 e settembre 2017 è stata illegittima. L’assessorato regionale al Lavoro è stato condannato a risarcicire con circa 35 mila euro gli eredi del lavoratore.