La Corte di Cassazione conferma la misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei confronti di Giovanni Turco, 24 anni, di Canicattì, coinvolto insieme ad altre due persone nell’inchiesta su un giro di estorsioni aggravate dal metodo mafioso. L’avvocato del giovane, Giacinto Paci, ha impugnato l’ordinanza del gip del tribunale di Palermo che tuttavia è stata confermata anche dalla Cassazione. Il gip ha disposto il giudizio immediato, oltre che per Turco, anche nei confronti di Antonio Maria, 74 anni, e Antonio La Marca, 34 anni. Tutti arrestati lo scorso 9 luglio Il primo ha presentato ricorso ai giudici di Ermellini che si pronunceranno il prossimo 15 novembre mentre il secondo ha rinunciato.
Tra gli episodi contestati anche una estorsione ai danni della proprietaria di un magazzino a Canicattì. Maira, paventando la sua appartenenza alla Stidda, avrebbe minacciato e costretto la signora a non affittare i suoi locali a soggetti che avevano intenzione di aprire una officina e che avrebbero potuto dunque creare concorrenza a La Marca, titolare della medesima attività commerciale