“Vogliamo che il Presidente della Repubblica Mattarella si metta una mano sul cuore e guardi il caso di mia figlia, bambina perfetta, promessa italiana della pallavolo. Le hanno tolto la vita perchè brillava troppo e noi come famiglia abbiamo paura per le nostre vite”.
Lo dice la madre della 15enne Larimar trovata impiccata a un albero del giardino di casa, martedì scorso, a Piazza Armeria (Enna).
Secondo gli inquirenti, che indagano per istigazione al suicidio, la ragazzina si sarebbe tolta la vita. Dietro al gesto forse il timore che venissero diffuse sue foto intime.
L’adolescente, poche ore prima di morire, aveva avuto a scuola una violenta discussione con una coetanea, che l’aveva accusata di averle rubato l’ex fidanzato, ed era stata insultata da un gruppo di compagni.
Ma la famiglia della giovane non crede al suicidio e, da giorni, parla di omicidio. Ieri la madre, una barista di origini cubane, aveva sostenuto che le modalità in cui erano state strette le corde attorno al corpo erano incompatibili con la morte volontaria.
Sul caso indaga la polizia coordinata dalla Procura per i minorenni di Caltanissetta che ha disposto, per il 13 novembre a Enna, l’autopsia.
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