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Ci sono volti nuovi e vecchie conoscenze nel blitz antimafia di Agrigento. Città dove si sparano colpi di Kalashnikov contro i negozi.L’ultima pochi giorni fa. Diversi colpi di arma da fuoco contro un negozio di frutta e verdura in via Ugo La Malfa, davanti all’ingresso della curva nord dello stadio Esseneto di Agrigento.
Ed è anche per arginare l’escalation di violenza che la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha disposto il fermo di ventinove persone fra la città dei dei templi e la provincia. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Sergio Demontis.
Tra i fermati c’è anche Fabrizio Messina, fratello del boss ed ex latitante Gerlandino, che guiderebbe la famiglia di Porto Empedocle. E tra i fermati della maxi operazione antimafia, figura anche il favarese Domenico Blando, l’uomo che curò la latitanza di Giovanni Brusca a Cannatello.
I carabinieri del reparto operativo guidati dal colonnello Vincenzo Bulla stanno eseguendo arresti e perquisizioni anche nella frazione di Villaseta, Favara, Canicattì e Gela.I carabinieri hanno stroncato così un fiorente traffico di stupefacenti un tempo appannaggio del clan Massimino di Villaseta. Colpito il clan di Villaseta, dunque, con gli arresti di Gaetano Licata, già coinvolto e condannato a dieci anni nell’operazione Nuova Cupola, Pietro Capraro, Guido Vasile ed il figlio Nicolò e Giuseppe Sottile. Tra i favaresi arrestati c’è anche Carmelo Fallea, noto trafficante di droga coinvolto in numerose operazioni nel recente passato.
Le accuse contestate sono associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e danneggiamento.
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