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“Essere Capitale Italiana della Cultura per il 2025 dovrebbe rappresentare per Agrigento un’opportunità unica per rilanciare la città e valorizzarne il patrimonio storico, culturale e paesaggistico. Sono invece sempre più preoccupanti i segnali di carenze organizzative e ritardi nella realizzazione delle opere necessarie, oltre alle gaffe e ai cartelli con errori grammaticali allucinanti. Ma a questo si aggiunge ancora una volta un ‘SOS amichettismo’ a cui questo Governo ci ha purtroppo abituato. La gestione dei lavori, affidata alla Fondazione creata ad hoc, sembra essere più orientata a soddisfare interessi politici che a perseguire il bene collettivo. Numerose nomine all’interno della Fondazione – tra cui un ‘dermatologo esperto in botulino’, secondo quanto riportato oggi dal Fatto Quotidiano – sarebbero state affidate a figure vicine ai partiti di destra, alimentando dubbi sulla trasparenza e sull’effettiva competenza delle persone coinvolte.
Tali dinamiche, dettate più dalla logica dei favori e delle clientele che dalla meritocrazia, temiamo possano compromettere seriamente il successo dell’iniziativa. La Capitale della Cultura dovrebbe essere un simbolo di inclusione, partecipazione e progresso per tutta la comunità. Gli apporti delle numerose associazioni e degli apprezzati operatori culturali vanno valorizzati, per non svilire un’opportunità unica con giochi politici e favoritismi di parte. Peraltro appaiono incomprensibili ed immotivate le esclusioni di importanti operatori culturali che hanno dato un contributo determinante all’attribuzione del titolo e che avrebbero potuto dare un significativo supporto nella progettazione ed attuazione delle iniziative. Agrigento merita di essere celebrata per la sua straordinaria bellezza e per il suo patrimonio culturale millenario, non ridotta a un esempio di inefficienza e nepotismo. È Capitale della Cultura, e non certo dell’amichettismo”. Così gli esponenti M5S Antonio Caso, Gaetano Amato Anna Laura Orrico e Ida Carmina, in una nota. (LaPresse)