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Il Tribunale del Riesame di Agrigento, presieduto dal giudice Alfonso Malato, ha confermato il sequestro della somma in denaro di 80 mila euro rinvenuti nell’abitazione di un pensionato di 72 anni, ex commerciante di frutta e verdura, zio del presunto boss di Villaseta Pietro Capraro.
I giudici hanno rigettato l’istanza dell’avvocato Teresa Alba Raguccia che chiedeva la restituzione del denaro.
L’uomo, indagato per riciclaggio, si è sempre difeso sostenendo che quei soldi fossero il frutto di una vita di lavoro. Non sono dello stesso avviso i carabinieri del reparto Investigativo e Operativo di Agrigento che, dopo aver eseguito la maxi operazione contro le cosche di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle, fecero scattare pochi giorni dopo alcune perquisizioni. In una di queste vennero ritrovati 80 mila euro in casa del pensionato.
Per gli inquirenti sono parte dei soldi del clan di Villaseta. In una seconda perquisizione, invece, i militari dell’Arma trovarono un arsenale nelle campagne di “Fondacazzo” nella disponibilità dell’operatore ecologico Alessandro Mandracchia: una bomba a mano, pistole, munizioni e anche una mitragliatrice. Mandracchia ha disconosciuto quelle armi ma il provvedimento di arresto è stato già confermato dal Riesame negli scorsi giorni.