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epa08048621 Visitors walks past the gate with inscription 'Arbeit Macht Frei' to the Auschwitz-Birkenau Memorial and Museum of former Nazi German concentration and extermination camp in Oswiecim, Poland, 06 December 2019. Polish Prime Minister Mateusz Morawiecki and German Chancellor Angela Merkel will visit the Memorial ahead of 75th anniversary of the death camp's liberation. EPA/LUKASZ GAGULSKI POLAND OUT
Il mondo non deve dimenticare gli orrori del nazi-fascismo.
Tantomeno si deve allentare l’attenzione quando in occidente crescono le pulsioni negazioniste e crescono partiti e movimenti che si ispirano apertamente a idee politiche che si speravano seppellite dalla vergogna della Shoah. E’ questo l’obiettivo della mega-cerimonia che si svolgerà oggi ad Auschwitz per ricordare gli 80 anni della liberazione del campo di concentramento nazista.
Per l’Italia ci sarà Sergio Mattarella, che torna nel luogo dell’orrore a meno di due anni da una visita nell’aprile del 2023, quando prese parte alla “Marcia dei vivi”, un evento annuale che vede sfilare migliaia di giovani tra Auschwitz e Birkenau. Impressionante il numero delle adesioni internazionali all’evento. Tra teste coronate e presidenti saranno presenti dozzine di delegazioni. Insieme al presidente della Repubblica arriveranno ad Auschwitz, solo per citarne alcuni, re Carlo del Regno Unito, i reali di Danimarca, dei Paesi bassi, di Spagna e di Svezia.
E poi presidenti come Emmanuel Macron per la Francia, Frank Walter Steinmeier per la Germania, Alexander Van der Bellen per l’Austria. Non mancheranno primi ministri come Olaf Scholz per la Germania e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Dal programma ufficiale spicca l’assenza della delegazione russa, cioè i liberatori del campo. E si nota anche la mancanza del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Per lo Stato ebraico al momento viene confermato il ministro dell’Educazione Yoav Kisch.