E’ una mattinata di ricerche, di rastrellamento in lungo e in largo in fondo al corso Garibaldi di Racalmuto e non solo. Si cerca la pistola calibro 9 utilizzata dal 44enne di Racalmuto, Dante Macaluso, la sera del 20 gennaio scorso all’interno del centro di accoglienza a Racalmuto “Le mani di San Francesco” o meglio conosciuto come Villa Paradiso, attività di hotel successivamente dismessa per l’attività di recupero dei migranti.
Le ricerche sono tuttora in corso e vede impegnati insieme agli operai del servizio di igiene ambientale, i carabinieri dello squadrone eliportato carabinieri cacciatori “Sicilia” con base a Sigonella, il nucleo cinofili di Palermo, i carabinieri delle stazioni di Racalmuto e Castrofilippo e del nucleo operativo di Canicattì. Sul posto anche il capitano della compagnia di Canicattì Davide Di Campli.
L’arma non è stata ancora individuata. Il caricatore della pistola, invece, era stato rinvenuto già nei giorni successivi al raid compiuto dal racalmutese, che si trova tuttora in carcere.
L’area battuta palmo palmo è quella in fondo a corso Garibaldi a Racalmuto, in un dirupo che si trova al di sotto di un cartellone pubblicitario. Gli investigatori presumono che il 44enne subito dopo il fattaccio possa essersi liberato dell’arma in questo posto gettandola.
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