
No ad un permesso premio al boss ergastolano Giuseppe Gambacorta. Lo ha disposto la Cassazione che ha così confermato la decisione presa dal tribunale di Sorveglianza di Roma nel maggio scorso. Gambacorta sta scontando l’ergastolo e si trova ormai in carcere dal 1998 per omicidio, mafia, sequestro di persona a scopo di estorsione e violazione della legge sulle armi. Lo scrive il quotidiano La Sicilia.
I giudici ermellini, pur valutando positiva la sua condotta, hanno ritenuto non “maturate le condizioni per introdurre il condannato all’esperienza premiale, stante la carenza di qualsiasi elemento da cui dedurre l’attivazione di un percorso di introspezione e di riflessione, con ragionamento ineccepibile, presupposto indispensabile per sperimentare su solide basi un processo di reinserimento, anche alla luce della gravità dei reati commessi”.
Gambacorta ha avviato un percorso di studi, laureandosi in Scienza dell’Editoria con una tesi sul ricordo attraverso la fotografia. Negli scorsi anni aveva chiesto un permesso premio per partecipare al matrimonio del figlio ma la richiesta venne rigettata. Adesso la Cassazione si è pronunciata nuovamente.