
Offerta di lavoro e richiesta di sesso. Autore della proposta sarebbe un deputato nazionale e a denunciare l’accaduto è il deputato all’Assemblea regionale siciliana Ismaele La Vardera. L’ex inviato delle Iene, in un video sul suo profilo Facebook, ha prima pubblicato la testimonianza di una ragazza (la cui voce è camuffata per garantirne l’anonimato) che denuncia le avances subite da un altro componente del parlamento siciliano. E successivamente in un altro video ha anche fatto il nome: Calogero Pisano.
«Ci prova con le ragazze, le adesca – dice la donna – Io ti faccio il contratto e allora sono il tuo deputato, tu sei la mia assistente, allora devi venire a letto con me…”.
«Da oltre due anni e mezzo denuncio le malefatte di questo Palazzo, racconto il sistema politico, a volte marcio, proponendo soluzioni – dice La Vardera spiegando le ragioni del video – Molti di voi hanno apprezzato questo ibrido tra giornalista e politico, ma badate bene prima di raccontarvi un fatto farò tutto quello che compete ad un deputato».
Il video prosegue poi con il racconto della ragazza: «Eravamo a casa sua per la stipula del contratto e ha provato a baciarmi, ad abbracciarmi». Un fatto “gravissimo” commenta La Vardera che chiede alla ragazza se si trattasse di un contratto vero e proprio. «Un contratto della durata di undici mesi – risponde lei – ma non ho ricevuto nemmeno un mese di stipendio».
La replica di Pisano
Sui social, intanto Lillo Pisano reagisce alle accuse lanciate da La Vardera: «Sono allibito ed amareggiato per la violenta ed incomprensibile aggressione ricevuta da parte del deputato regionale Ismaele La Vardera – scrive il deputato su Facebook – il quale, utilizzando le inventate dichiarazioni di due mie ex collaboratrici, ha diffuso una calunnia che sta danneggiando in grave modo la mia immagine oltre che ferire la mia dignità ed infangare la funzione che pro tempore rappresento».
«Se è vero che vi sia stato un contenzioso giuslavorativo con le due signore, peraltro in via di risoluzione già dal mese di febbraio, smentisco invece categoricamente – scrive ancora Pisano – quanto asserito dalle ex collaboratrici rispetto ad “atteggiamenti ed avances” e a presunte richieste di prestazioni sessuali in cambio di un contratto di lavoro. Nulla corrisponde al vero, non comprendo le ragioni di tali invenzioni e intendo portare l’intera vicenda nelle opportune aule giudiziarie, per mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità e avere Giustizia. Per questo ho dato mandato ai miei legali per avviare, in ogni sede, i procedimenti a tutela della mia moralità ed onorabilità. Da La Vardera menzogne ripugnanti, ne risponderà in Tribunale».