No all’archiviazione di ventisette tra medici e infermieri dell’ospedale di Agrigento indagati per omicidio colposo in seguito alla morte di Pietro Bennica, 54enne deceduto al San Giovanni di Dio il 5 giugno 2020 per un “arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo a disfunzione multiorgano, sepsi e shock settico da endocardite mitralica e spondilodiscite”. L’avvocato Gianluca Sprio, legale del fratello del defunto, si oppone alla seconda richiesta di archiviazione avanzata dal pm Giulia Sbocchia chiedendo al gip Giuseppa Zampino di disporre nuovi accertamenti che facciano luce su eventuali responsabilità, in particolare, di medici e sanitari dei reparti di cardiologia e medicina interna.
La vicenda scaturisce dalla denuncia del congiunto che aveva chiesto di indagare sulla morte del fratello, convinto di alcune anomalie relative ai ricoveri di quest’ultimo.
La procura di Agrigento, sulla base di una consulenza dei periti nominati, ha chiesto per ben due volte (ottobre 2022 e maggio 2024) l’archiviazione non ravvisando condotte penalmente rilevanti.
Per queste ragioni è stato chiesto al gip di non disporre l’archiviazione ma di sentire nuovamente l’ex Direttore dell’Ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento, l’ex Direttore Sanitario dell’Asp e acquisire i turni dei reparti per individuare i sanitari che si occuparono del paziente. Il giudice si pronuncerà il prossimo 28 gennaio.