Il 24enne Mario Antona, di Ravanusa, arrestato due settimane fa per l’accusa di estorsione, torna libero: i giudici del tribunale del riesame di Palermo, presieduto da Simona Di Maida, ai quali si è rivolto il legale dell’indagato, l’avvocato Calogero Meli, hanno revocato gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e disposto nei suoi confronti l’obbligo di dimora nel Comune di residenza insieme a quello di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria. Antona, inoltre, dovrà restare in casa dalle 20 alle 7.
Il ravanusano è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta sull’incendio del centro di stoccaggio dei rifiuti di contrada Piana Bugiades, a Licata. E l’episodio di estorsione fu scoperto casualmente dagli inquirenti. Avrebbe estorto 170 euro a un conoscente per rimediare a un furto di denaro subito dal figlio di un licatese verso il quale nutrivano grandi timori per via dei suoi precedenti di polizia per associazione mafiosa.