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La sesta sezione della Corte di Cassazione – presidente Di Stefano, Pg, Balsamo – ha annullato con rinvio la condanna all’ergastolo comminata dalla Corte d’Assise di Reggio Calabria al boss di Cosa nostra Giuseppe Graviano, capo del mandamento palermitano di ‘Brancaccio’ e al capobastone della ndrangheta di Melicucco, Rocco Santo Filippone, in relazione agli omicidi dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, e al ferimento dei carabinieri Silvio Ricciardi, Vincenzo Pasqua, Bartolomeo Musico’ e Salvatore Serra, fatti avvenuti a Reggio Calabria tra dicembre del 1993 e febbraio del 1994.
L’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, coordinata dal Procuratore della Repubblica, Giuseppe Lombardo, allargata alle “cointeressenze” tra mafia, ndrangheta, settori deviati dei servizi segreti e massonerie spurie, unite in un progetto ‘politico’ per scardinare l’unita’ nazionale, aveva trovato accoglimento nei primi due gradi di giudizio, nel 2020 e nel 2023. La Cassazione invece ha confermato la condanna a Graviano e Filippone solo per il reato di associazione mafiosa.
Giuseppe Graviano era difesa dagli avvocati Giuseppe Aloisio e Federico Vianelli, mentre la difesa di Rocco Santo Filippone era rappresentata dagli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano