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Con una lunga e accorata lettera aperta indirizzata a Laura Castelli, Presidente di Sud Chiama Nord, e Cateno De Luca, leader del partito, Giuseppe Di Rosa ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di Coordinatore Provinciale del movimento ad Agrigento. Una scelta che, come sottolinea l’autore, non arriva a cuor leggero, ma si impone come inevitabile di fronte a un presunto cambio di direzione del progetto politico.
Di Rosa ha aderito a Sud Chiama Nord credendo in una visione politica innovativa, lontana dai compromessi e dalle logiche di potere tradizionali. Tuttavia, nella lettera, esprime la sua delusione per un progressivo avvicinamento del movimento a modelli amministrativi e partiti che, in passato, erano stati apertamente criticati.
“La politica dei partiti non mi appartiene,” scrive Di Rosa, aggiungendo che i valori di trasparenza, indipendenza e libertà che avevano caratterizzato il progetto iniziale sono stati progressivamente accantonati. Il partito, denuncia, ha intrapreso un percorso che lo porta a stringere legami con realtà politiche tradizionali e spesso compromesse.
La lettera di Di Rosa dedica ampio spazio alla critica del sistema politico di Agrigento, accusato di essere dominato da logiche di favoritismo, malaffare e gestione clientelare delle risorse pubbliche con denunce forti.
Di Rosa non risparmia critiche a Cateno De Luca, accusandolo di non aver sostenuto la sua battaglia contro il malaffare ad Agrigento. “Mi aspettavo che mi stesse vicino, ma è scomparso, lasciandomi combattere da solo,” si legge nella lettera.
Aggiunge, però, che ora tutto è chiaro: la mancata vicinanza da parte del leader del partito non era casuale, ma dettata dalla volontà di non infastidire coloro che oggi sono diventati i suoi compagni di viaggio politici. “Non si voleva disturbare chi rappresenta quel sistema che criticavamo e da cui dovevamo prendere le distanze,” sottolinea Di Rosa con amarezza, denunciando quello che vede come un tradimento dei valori originari del progetto.