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Apprendiamo con curiosità le dichiarazioni di Giuseppe Di Rosa, che lascia Sud Chiama Nord accusando il nostro movimento di fare “politica delle poltrone”. Ci dispiace doverlo contraddire, ma non possiamo fare a meno di osservare che Di Rosa è stato protagonista piuttosto della politica della ricerca di poltrone, senza ottenere i risultati che forse sperava.
Ricordiamo, infatti, che l’impegno profuso da Di Rosa non ha certo brillato per incisività: i risultati elettorali nella città e nella provincia di Agrigento sono stati tra i peggiori registrati dal nostro movimento alle ultime elezioni europee.
Di conseguenza, accogliamo con sollievo il suo passo indietro, anche se, a ben vedere, avrebbe dovuto farlo prima.
Sud Chiama Nord si distingue per la pratica della buona politica, quella che si realizza nei palazzi municipali e che si misura con la capacità di offrire risposte concrete ai bisogni delle comunità. Non ci accontentiamo di occupare spazi o mantenere posizioni di comodo: siamo abituati ad amministrare con responsabilità, a lavorare per il cambiamento e a costruire soluzioni. Non è nel nostro stile vegetare su posizioni di opposizione sterile, guidate solo da ideologie di convenienza, lontane dai problemi reali delle persone.
La nostra storia parla da sola. Lo dimostrano i risultati concreti ottenuti nelle comunità in cui Sud Chiama Nord è stata chiamata ad amministrare. Lo dimostrano i traguardi raggiunti per il territorio, come quelli inseriti nell’ultima legge finanziaria. Il resto sono solo parole, che non ci interessano.
Il 2025 segnerà un cambio di passo decisivo per il nostro movimento sui territori. È per questo che riteniamo utile che chi non condivide la nostra visione scelga di lasciare ora, evitando di farci perdere tempo prezioso.