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«Si farà di tutto affinché i tre dissalatori in Sicilia», a Gela, Porto Empedocle e Trapani, fermi da 14 anni, possano essere in funzione almeno entro la fine di quest’anno solare». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana e Commissario delegato per la realizzazione degli interventi urgenti finalizzati alla gestione della crisi idrica Renato Schifani in audizione dinanzi le Commissioni riunite Bilancio e Ambiente della Camera sul dl Emergenze e Pnrr.
«I tre dissalatori si è detto che erano troppo costosi dal punto di vista energetico rispetto all’esigenze del territorio. Così ci siamo attivati e abbiamo appostato l’importo nel Fondo sociale di coesione di 90 milioni di euro per riattivare queste tre aree di dissalazione e aggiunto 10 milioni di finanza regionale – ha aggiunto Schifani – Ci siamo confrontati con Palazzo Chigi e con il commissario Dell’Acqua e abbiamo iniziato un percorso abbastanza dinamico e fluido, è lui a gestire la fase attuativa».
Schifani ha detto ancora: «la Regione vive un momento di apparente serenità perché le copiose precipitazioni hanno riempito gli invasi in quantità pari a quelle dello stesso periodo dell’anno scorso. Sono sereno ma attento nello stesso tempo, abbiamo ridotto i prelievi dalle dighe e abbiamo realizzato una consistente quantità di pozzi, e lavorato sull’eventuale dispendio di acqua, dosato bene le erogazioni. Tutto è stato gestito e continuerà a essere gestito con il massimo rigore anche se dovessimo avere i dissalatori».